Casa di cura Clinica Ruesch

È difficile convivere con il dolore all’anca perché colpisce ogni parte della tua vita: sedersi, stare in piedi, camminare, salire le scale. Praticamente tutto ciò che fai nella tua giornata muove i fianchi. Ciò significa che il dolore all’anca può essere debilitante in molti modi e che è un campanello d’allarme che non devi sottovalutare. La paura dell’intervento non ti deve fermare: nel 2022, sono stati eseguiti in Italia oltre 220.000 interventi di protesi ortopediche, che includono sia le protesi d’anca che quelle di ginocchio e spalla, e 80mila di questi hanno riguardato proprio le protesi d’anca. Non è un caso che la prestigiosa rivista scientifica The Lancet, abbia definito l‘intervento di protesi d’anca come “l’intervento del secolo”. E allora facciamo chiarezza su quali sono i segnali che devi operarti di protesi d’anca.

 

Quali sono i sintomi dell’anca da operare?

La protesi d’anca diventa necessaria se hai dolore e grave difficoltà nella deambulazione, legati nella maggior parte dei casi da una coxartrosi avanzata. 

Ecco 5 segnali che dicono che hai bisogno di una protesi d’anca.

  1. Dolore persistente e invalidante: il dolore all’inguine, come dicevamo, è uno dei segnali più significativi, soprattutto quando diventa costante e non risponde più ai trattamenti conservativi. Quando il dolore si manifesta non solo durante il movimento ma anche a riposo, interferendo con il sonno notturno, è il momento di rivolgerti ad un chirurgo ortopedico.
  2. Limitazioni significative nei movimenti quotidiani: quando attività semplici come alzarsi da una sedia, salire le scale o allacciarsi le scarpe diventano imprese difficili, potrebbe essere un segnale importante. La limitazione funzionale è un indicatore molto chiaro della necessità di intervento.
  3. Rigidità articolare persistente: se l’articolazione dell’anca diventa rigida, limitando la capacità di movimento in più direzioni, e questa rigidità non migliora con la fisioterapia o altri trattamenti conservativi.
  4. Fallimento delle terapie conservative: quando trattamenti come la fisioterapia, gli antinfiammatori, le infiltrazioni o l’agopuntura non portano più benefici duraturi.
  5. Evidenze radiografiche di danno articolare: gli esami di imaging che mostrano un significativo deterioramento dell’articolazione, soprattutto in presenza di contatto osso contro osso.

Cosa fare e non fare dopo l’intervento di protesi all’anca

Quando è meglio fare un intervento di protesi d’anca?

Il timing dell’intervento è fondamentale per ottenere i migliori risultati. Ecco alcuni punti chiave su cui riflettere:

  1. L’intervento non dovrebbe essere né troppo precoce né troppo tardivo
  2. Il momento ideale è quando la qualità della vita è significativamente compromessa
  3. La decisione deve tenere conto dell’età, dello stile di vita e del tuo stato di salute generale

È fondamentale aver prima esplorato tutte le alternative terapeutiche possibili.

Riferimenti bibliografici

Credit foto: Adobe free stock

Segnali che bisogna operarsi di protesi d'anca

Specialista in Ortopedia e Traumatologia. Si occupa principalmente di chirurgia protesica di anca e ginocchio, con particolare attenzione alle tecniche innovative.