La visita per intervento di protesi all’anca serve a stabilire se l’intervento è necessario, valutando lo stato dell’articolazione, i sintomi e la qualità della vita.
Fasi principali:
- Raccolta dell’anamnesi: il medico ascolta sintomi, attività e storia clinica
- Esame obiettivo: si controllano mobilità, forza muscolare, postura e dolore
- Esami diagnostici: radiografie, ecografie o risonanza per valutare lo stato dell’articolazione
- Valutazione finale: si decide se operare, in base alla gravità dell’artrosi.
Quando è utile farla?
- Se avverti dolore persistente all’anca
- Se hai limitazioni nei movimenti quotidiani
- Se vuoi sapere se è arrivato il momento di operarti.
La visita è il primo passo per capire se serve una protesi e quale trattamento può migliorare davvero la tua mobilità.
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Quando serve fare una visita ortopedica per l’anca
E’ consigliabile sottoporsi a una valutazione specialistica se il dolore all’anca persiste, limita i movimenti o compromette la qualità della vita.
L’obiettivo è capire se esistono le condizioni per intervenire chirurgicamente con una protesi.
La visita ortopedica per valutare l’intervento di protesi all’anca, quindi, è il primo passo per capire se i sintomi che provi sono compatibili con un’artrosi avanzata e se ci sono i presupposti per l’operazione.
Durante questo incontro, lo specialista raccoglie informazioni cliniche, valuta il grado di degenerazione articolare e prescrive eventuali esami strumentali per confermare la diagnosi. È un momento fondamentale per chiarire i dubbi e impostare un percorso terapeutico personalizzato.
Sintomi dell’anca da operare
I segnali che possono indicare la necessità di una protesi includono:
- dolore all’inguine, alla coscia o al gluteo, anche a riposo
- rigidità articolare al mattino o dopo essere stati seduti
- difficoltà nel camminare o nello svolgere attività quotidiane
- rumori o scricchiolii articolari
zoppia progressiva
Sono sintomi tipici dell’artrosi avanzata, ma possono comparire anche in presenza di necrosi della testa femorale o displasia.
Come capire se serve la protesi all’anca
Non basta sentire dolore per stabilire se serve l’intervento. Il chirurgo valuta diversi fattori:
- intensità e frequenza dei sintomi
- limitazione funzionale
- risultati degli esami strumentali
- età e livello di attività fisica del paziente
- fallimento delle terapie conservative (fisioterapia, infiltrazioni, farmaci).
Solo una valutazione approfondita permette di capire se la protesi è la scelta giusta.
Fasi della visita per protesi d’anca
La visita ortopedica si articola in più momenti, tutti importanti per arrivare a una diagnosi completa e valutare l’eventualità dell’intervento.
Raccolta dell’anamnesi
Il medico inizia chiedendoti informazioni su:
- quando è iniziato il dolore
- in quali movimenti si manifesta
- se si accentua in certi momenti della giornata
che tipo di attività fisica svolgi - eventuali traumi o patologie pregresse.
In questa fase vengono anche valutati altri elementi importanti come l’uso di farmaci, interventi precedenti e comorbidità (diabete, osteoporosi, obesità).
Esame obiettivo e test funzionali
Dopo il colloquio, lo specialista passa alla valutazione fisica dell’articolazione. In particolare:
- osserva la tua postura, la camminata e l’appoggio del piede
- controlla l’escursione articolare (flessione, estensione, rotazione)
valuta la forza dei muscoli glutei e femorali - esegue test specifici per individuare dolore alla palpazione o limitazioni nei movimenti.
Questa fase serve a individuare le aree più compromesse e a differenziare il dolore d’anca da quello lombare o da patologie neurologiche.
Come cambia la qualità della vita dopo una protesi d’anca
Quali esami diagnostici si fanno: radiografie, TAC, risonanza
In base ai risultati della visita, lo specialista può prescrivere esami di imaging per confermare la diagnosi:
- Radiografia del bacino e dell’anca: è l’esame di base, mostra lo spazio articolare, osteofiti e deformazioni ossee
- Risonanza magnetica (RMN): utile per analizzare tessuti molli, cartilagine e necrosi
- TAC: indicata in casi più complessi, quando servono immagini dettagliate per pianificare l’intervento.
Spesso è sufficiente una buona radiografia in due proiezioni per decidere se procedere con la chirurgia.
Come il medico decide se è il caso di operare
Una volta raccolti tutti i dati, il chirurgo valuta se ci sono le condizioni cliniche e funzionali per l’intervento. La decisione si basa su una valutazione dell’indicazione chirurgica
- il dolore è continuo, anche a riposo?
- hai perso autonomia nei movimenti?
- le terapie conservative non funzionano più?
- gli esami mostrano artrosi grave o danni strutturali?
Se la risposta è sì, e sei in buone condizioni generali, l’intervento può essere proposto.
Domande frequenti sulla visita per protesi d’anca
- Quanto dura la visita ortopedica per l’anca? In media dura dai 30 ai 45 minuti. Include anamnesi, esame fisico e indicazione degli esami.
- Posso portare radiografie già fatte?
Sì, è sempre utile portare con sé esami recenti, anche se spesso il medico richiederà radiografie specifiche eseguite in ortostatismo. - Cosa succede se non sono ancora da operare?
Lo specialista può indicarti un percorso conservativo personalizzato, da monitorare nel tempo. - Ci sono casi in cui non si può fare la protesi?
Sì. In presenza di infezioni, grave osteoporosi o patologie sistemiche non controllate, l’intervento può non essere indicato. - La visita è dolorosa?
No, l’esame fisico può provocare qualche fastidio solo se l’articolazione è molto infiammata, ma non si tratta di un esame invasivo.
HAI DUBBI?
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- 06/10/2025
Dott. Ugo Camilleri
Specialista in Ortopedia e Traumatologia. Medico specializzato nella diagnosi e cura delle patologie dell’apparato locomotore. Esperto in chirurgia protesica mini-invasiva di ginocchio e anca per un recupero funzionale ottimale.