Casa di cura Clinica Ruesch

L’artrosi all’anca può essere trattata con approcci molto diversi, a seconda della gravità dei sintomi e del livello di usura dell’articolazione. In particolare, infiltrazioni e intervento di protesi d’anca sono due soluzioni con indicazioni, obiettivi e risultati completamente differenti.

Quando si usano le infiltrazioni

Le infiltrazioni con acido ialuronico o cortisone aiutano a ridurre l’infiammazione, migliorano la funzione articolare e offrono un sollievo temporaneo dal dolore. Sono utili nelle fasi iniziali o moderate dell’artrosi, soprattutto quando si vuole posticipare un intervento chirurgico.

Quando serve la protesi d’anca

Quando il dolore è costante, l’articolazione è molto compromessa e le terapie conservative non funzionano più, l’intervento di protesi è la soluzione più indicata.

L’obiettivo è sostituire l’anca danneggiata con una articolazione artificiale per recuperare mobilità e qualità della vita.

Cosa valutare per decidere

  1. L’età e lo stile di vita del paziente
  2. Il grado di artrosi (lieve, moderato o avanzato)
  3. La risposta a trattamenti conservativi
  4. Il livello di dolore e le limitazioni funzionali.

 

Quando optare per la protesi e quando per le infiltrazioni all’anca

Con il passare del tempo, la cartilagine si consuma, le superfici articolari diventano irregolari e ogni movimento può generare dolore e rigidità.

Questa condizione è progressiva: si parte da un fastidio occasionale fino ad arrivare a una limitazione importante della mobilità e della qualità della vita. E’ l’artrosi all’anca, o coxartrosi: una patologia degenerativa che colpisce la cartilagine dell’articolazione coxo-femorale.

Tra i sintomi più comuni troviamo:

  • Dolore all’inguine o alla parte anteriore della coscia
  • Difficoltà a camminare o salire le scale
  • Rigidità al mattino o dopo lunghi periodi di inattività
  • Zoppia e riduzione della forza muscolare.

Quando questi segnali diventano persistenti e limitano la vita quotidiana, è importante valutare con uno specialista il percorso terapeutico più adatto.

Infiltrazioni all’anca: come funzionano e quando si usano

Le infiltrazioni sono una terapia conservativa ecoguidata che consiste nell’iniettare sostanze specifiche all’interno dell’articolazione per ridurre dolore e infiammazione. Non sono una cura definitiva, ma possono rallentare l’evoluzione dell’artrosi e migliorare temporaneamente la funzione articolare.

Sono consigliate nei seguenti casi:

  1. Artrosi lieve o moderata
  2. Dolore intermittente
  3. Pazienti giovani o in attesa di intervento.

Infiltrazioni anca con acido ialuronico o cortisone?

  • L’acido ialuronico viene utilizzato per migliorare la lubrificazione articolare e ridurre l’attrito tra le superfici ossee.
  • Il cortisone, invece, ha un effetto antinfiammatorio rapido ed efficace, utile in fase acuta.

Quanto durano gli effetti delle infiltrazioni

Gli effetti variano da paziente a paziente. In media, il sollievo può durare da 4 a 12 mesi, a seconda della sostanza utilizzata e dello stadio dell’artrosi. Ripetere le infiltrazioni è possibile, ma non è sempre efficace nel lungo termine.

Quando l’intervento di protesi d’anca è inevitabile

Quando l’artrosi raggiunge uno stadio avanzato e le terapie conservative non portano più benefici, la protesi d’anca rappresenta la soluzione più efficace e duratura. Come dicevamo si tratta di un intervento chirurgico che prevede la sostituzione dell’articolazione danneggiata con una protesi artificiale.

Sintomi e stadi dell’artrosi grave

Si parla di artrosi avanzata quando:

  1. Il dolore è costante, anche a riposo
  2. Le radiografie mostrano la scomparsa della rima articolare
  3. Si ha una grave limitazione della mobilità
  4. Le infiltrazioni non producono più alcun beneficio.

In questi casi, rimandare l’intervento può peggiorare la situazione e rendere più complesso il recupero post-operatorio.

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Benefici e tempi di recupero dopo la protesi

L’intervento di protesi d’anca consente di:

  • Eliminare il dolore cronico
  • Recuperare la mobilità articolare
  • Tornare a camminare senza zoppia
  • Migliorare nettamente la qualità della vita.

Il recupero varia da paziente a paziente, ma già dopo 2-3 mesi è possibile riprendere molte attività quotidiane. Con un buon percorso riabilitativo, i risultati sono molto duraturi.

Infiltrazioni o protesi? Cosa valutare per decidere

La scelta tra infiltrazioni e protesi dipende da diversi fattori clinici e personali. Nessuna delle due opzioni è “migliore” in assoluto: è importante valutare caso per caso.

  • Età, dolore e qualità della vita: nei pazienti giovani con artrosi non ancora grave, si tende a preferire un approccio conservativo, per posticipare il più possibile l’intervento. Al contrario, nei pazienti più anziani o in presenza di dolore continuo, la protesi è spesso la scelta migliore.
  • Risposta ai trattamenti conservativi: se dopo alcune infiltrazioni il dolore si ripresenta in modo insistente, è probabile che la cartilagine sia ormai troppo compromessa. In questo caso, continuare con terapie palliative potrebbe solo rimandare l’inevitabile.

Quando rimandare può peggiorare la situazione

Aspettare troppo per l’intervento di protesi può:

  1. Aggravare il quadro clinico
  2. Compromettere i muscoli e la postura
  3. Allungare i tempi di recupero.

Un intervento tempestivo, invece, può restituire autonomia e benessere in tempi più rapidi.

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Domande frequenti sulla scelta tra protesi e infiltrazioni

  1. Le infiltrazioni all’anca fanno male? In genere no, perché vengono eseguite con guida ecografica e anestesia locale. Il fastidio è minimo e dura pochi minuti.
  2. Posso fare le infiltrazioni prima di una protesi? Sì, è una strategia spesso adottata per guadagnare tempo in attesa dell’intervento, soprattutto nei pazienti giovani o fragili.
  3. Le infiltrazioni possono evitare l’intervento? Solo nei casi di artrosi iniziale o moderata. Quando la degenerazione è grave, la protesi resta l’unica soluzione efficace.

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Riferimenti bibliografici

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Artrosi anca protesi o infiltrazioni

Specialista in Ortopedia e Traumatologia. Si occupa principalmente di chirurgia protesica di anca e ginocchio, con particolare attenzione alle tecniche innovative.